Spiegare la Giornata della Memoria ai bambini: perché è fondamentale?
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria. La Giornata della Memoria è un momento importante per ricordare le vittime dell’Olocausto. Ma non solo. E’ un promemoria fondamentale per fermarsi e riflettere su uno dei più grandi orrori dei nostri tempi. Sono passati 77 anni da quando l’esercito sovietico ha sfondato i cancelli del campo di concentramento di Auschiwtz. Settantacinque anni. Solo settancinque anni. E’ nostro dovere, dunque, spiegare la Giornata della Memoria ai bambini, perché quello che è successo non deve succedere mai più. Siamo tutti chiamati a educare le nuove generazioni a lottare contro il razzismo e la discriminazione, in tutte le sue forme. Ma non si tratta solo di comprendere l’orrore della discriminazione e l’importanza di non metterla in atto. Occorre educare i bambini a pensare, a indignarsi e a contrastare ogni forma di razzismo.
SPIEGARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA AI BAMBINI: UN DIRITTO E UN DOVERE
Abbiamo numeri. Terribili cifre che solo a pronunciarle ci si sente male. Ma dietro a questi numeri ci sono bambini, donne e uomini. Si parla di 6 milioni di ebrei, almeno 300 mila zingari e altrettanti esseri umani affetti da disabilità (fisica o mentale), centinaia di migliaia di persone omosessuali e di Testimoni di Geova. Ma queste cifre sono solo approssimazioni.
Ricordare può servire a molto. Tenere a memoria quello che è successo ci porta a riflettere e a porci domande. Spiegare il significato della Giornata della Memoria ai bambini significa formare e informare le nuove generazioni, portandole a riflettere. E’ per questo che anche i bambini devono conoscere quello che è successo, perché non si può dimenticare. E occorre portare le nuove generazioni a pensare, per evitare che quello che è stato (e che in alcune parti del Mondo è ancora) continui e si ripresenti.
SPIEGARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA AI BAMBINI: SPIEGAZIONI CHIARE E SEMPLICI
Spiegare l’Olocausto ai bambini non è semplice. Come fare per raccontare ciò che è successo senza spaventare o impressionare i bambini? Anche se l’argomento è di una complessità devastante, ai bambini si può spiegare cosa è successo in maniera chiara e concisa, tenendo conto dell’età e del loro livello di sviluppo. Spiegare in maniera concisa non significa parlarne in maniera veloce o superficiale. Significa, invece, evitare, almeno quando i bambini sono molto piccoli, di dare spiegazioni troppo articolate che rischierebbero di non essere comprese e di confondere ulteriormente il piccolo. Certi dettagli, infatti, sono poco comprensibili e accettabili anche dagli adulti. Raccontarli ai bambini diventerebbe davvero troppo pesante e rischierebbe di angosciarli eccessivamente.
Anche perché il senso della Giornata della Memoria non è solo questo. Il ricordo non deve essere fine a se stesso. Non deve essere una ricerca macabra di dettagli e informazioni. Quello può servire, certo. Ma il significato della Giornata della Memoria è qualcosa che va ben oltre il semplice ricordo di fatti o avvenimenti. Si tratta, infatti, di un monito per il presente e per il futuro. Un monito a essere persone migliori.
L’IMPORTANZA DI SPIEGARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA PER RIFLETTERE SUL PRESENTE
Quando i bambini sono molto piccoli (fino ai 7 anni di età), è molto difficile capire pienamente la gravità dell’accaduto. Allo stesso tempo, però, i bambini conoscono bene l’importanza dei diritti e del rispetto reciproco. E’ importante partire proprio da qui, per aiutarli a comprendere che certi errori, anche nel proprio piccolo, non devono essere mai più commessi.
Spiegare la Giornata della Memoria serve proprio a questo. Serve a comprendere che quello che è successo non è così lontano da noi. Che purtroppo può risuccedere. La Giornata della Memoria ci deve aiutare a ricordare che siamo tutti responsabili nell’impedire che questa terribile tragedia si riproponga. Perché si parte dalle piccole discriminazioni, che tutti noi, volontariamente o meno, commettiamo. E questo non deve più essere accettabile.
Parlare di ciò che è successo, quindi, può essere un’ottima occasione per introdurre il tema della discriminazione e dei suoi effetti. Discutere su ciò che successe allora, riflettendo sulla realtà di oggi, è un buon modo per allenare il nostro pensiero su ciò che consideriamo “diverso” e il nostro atteggiamento di fronte ad esso. Spiegare la Giornata della Memoria ai bambini può essere l’occasione per pensare alle discriminazioni che tutti noi ogni giorno facciamo. Perché ognuno di noi, grande o piccolo, può contribuire a evitare che tragedie come queste riaccadano nuovamente.
L’IMPORTANZA DI RISPONDERE ALLE DOMANDE DEI BAMBINI
Argomenti cosi forti creano molta paura, ma, allo stesso tempo, anche tanta curiosità. Ed è normale che i bambini vogliano sapere. Non dimentichiamo, inoltre, che i piccoli sono esposti al bombardamento di notizie in televisione e su Internet. Non spiegare loro cosa è successo vorrebbe dire lasciarli soli nell’elaborazione delle informazioni e alle emozioni ad esse associate. Spiegare la Giornata della Memoria ai bambini, dunque, è un nostro dovere di genitori, insegnanti ed educatori delle nuove generazioni.
E’ importante dare modo ai bambini di fare domande. Anche se non sempre è facile trovare le risposte, ci si può provare. A volte, addirittura, di riposte non ce ne sono. E quando di risposte non ce ne sono, lo si può dire ai bambini. Ciò che è importante, però, è aiutarli a riflettere e a discutere su questi temi. A non dare nulla per scontato. Perché è solo lavorando sul ricordo che queste cose potranno essere evitate.
SPIEGARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA AI BAMBINI PER INSEGNARE A PENSARE
Educare i bambini significa offrire loro gli strumenti per riflettere e crearsi un proprio pensiero critico. Ovviamente ciò deve essere fatto in base all’età e al livello di sviluppo dei piccoli. Aiutare i bambini a crearsi una propria opinione sugli eventi, però, può – e deve – essere fatto fin dalla più tenera età.
Educare le nuove generazioni a pensare è lo strumento migliore che abbiamo per formare persone libere, in grado di prevenire nuove terribili tragedie (e a darci una mano a fermare quelle già in atto). Ma non solo. Insegnare a pensare è l’arma migliore anche nelle piccole e grandi sfide quotidiane. Perché ognuno di noi, infatti, può fare la differenza.
DOTT.SSA ANNABELL SARPATO