Difficoltà a socializzare in vacanza: è spia di un disagio?
Agosto per molti significa periodo di vacanze. Che siano in montagna, al mare o in qualche città, molte famiglie amano staccare dalla routine quotidiana concedendosi qualche momento di vacanza per recuperare un po’ di energia e staccare finalmente la spina. Che siano pochi giorni o intere settimane, staccare (quando, ovviamente, è possibile) può essere un momento importante per ritemprarsi dalle fatiche dell’anno appena trascorso. Questo vale sia per i grandi, ma anche per i bambini. In vacanza, infatti, ci si sente più liberi, senza vincoli di orari o impegni. Magari desiderosi di nuove avventure e di conoscere nuovi luoghi e nuove persone. Per questo, quando i bambini sembrano preferire restare da soli sotto l’ombrellone o non cercano la compagnia dei coetanei, si può attivare subito un campanello d’allarme: la difficoltà a socializzare in vacanza può nascondere la spia di un disagio?
L’IMPORTANZA DI NON GENERALIZZARE
Come ricordiamo ogni volta, ciascun bambino è a sé. Per questo, è impossibile (oltre che pericoloso) generalizzare. Come per ogni adulto, ci sono temperamenti, inclinazioni e gusti diversi. Ci sono bimbi che amano le grandi compagnie e si ritrovano a giocare in gruppo con decine di bambini, anche di età diverse tra loro. Ci sono altri che preferiscono i rapporti esclusivi e amano giocare in coppia. Altri bimbi prediligono giocare con amici già noti, piuttosto che incontrare persone nuove. Altri piccoli ancora, invece, si divertono a conoscere tante persone e ogni occasione è buona per attaccare bottone e fare nuove conoscenze.
Per questo motivo, infatti, chiedersi se la difficoltà a socializzare in vacanza può nascondere la spia di un disagio è una domanda che, posta cosi, può essere fraintesa. E’ più opportuno, dunque, chiedersi se il non cercare nuovi amici durante la vacanza sia una scelta legata alle caratteristiche del bimbo o se, invece, è presente una reale difficoltà a socializzare e a farsi nuovi amici. Un conto è se il bambino è sereno nelle sue scelte e se il suo atteggiamento sia maggiormente legato a una predisposizione. Diverso, invece, se la scelta di stare da solo è una reazione per non affrontare delle situazioni che magari vorrebbe, ma che lo mettono in difficoltà.
DIFFICOLTA’ A SOCIALIZZARE IN VACANZA: A COSA PRESTARE ATTENZIONE?
L’amicizia è fondamentale per l’essere umano e, quindi, anche per i più piccoli. Le amicizie contribuiscono a una crescita sana ed armoniosa della persona. Essa offre compagnia e divertimento. L’amicizia permette la conoscenza di sé, dell’altro e del mondo circostante. E’ una palestra delle relazioni sociali, dove si sperimenta vicinanza, affinità e condivisione. Ma non solo. Permette di sperimentare il confronto, il conflitto e la prevaricazione. Attraverso i rapporti di amicizia si allenano le competenze morali e le abilità emotive. Si sperimenta empatia e si imparano a convivere con le inevitabili differenze. Si impara a gestire il conflitto. Insomma, le amicizie sono fondamentali per un buon sviluppo della persona.
Per questo, prima di chiedersi se le difficoltà a socializzare in vacanze possono essere sintomo di un disagio, potrebbe essere importante osservare il bimbo nelle sue relazioni sociali quotidiane. Questo, infatti, permetterebbe di notare se vi sono difficoltà a socializzare anche in luoghi per lui noti, come la scuola o il parco giochi che si frequenta con assiduità. Se anche in questi contesti notiamo una difficoltà a stringere relazioni, sicuramente in vacanza potrebbe essere ancora più difficile fare amicizia.
Capita, invece, che bambini che nel loro contesto quotidiano non hanno particolari difficoltà a stringere amicizie, in vacanza prediligano rimanere nella loro zona di confort: giocare con mamma e papà, con i propri fratelli e sorelle, oppure da soli. Magari bambini che non sono particolarmente timidi nel contesto quotidiano, al mare possono optare per evitare di conoscere attivamente persone nuove e rimanere più in disparte. Si può parlare, però, di difficoltà a socializzare in vacanza?
L’IMPORTANZA DI PRESTARE ATTENZIONE, PARLARNE E CONDIVIDERE
In questo caso, osservare il comportamento del piccolo può essere molto utile. A seconda dell’età del bambino e del suo livello di sviluppo, inoltre, può essere opportuno proporre delle situazioni e vedere la loro reazione. Si possono creare, infatti, delle situazioni favorevoli per i bambini per creare relazioni. Si può pensare ai vari baby club, ma non solo. Anche parco giochi e luoghi dove ci sono attività di gruppo, sia libere che strutturate. Anche avere a disposizione dei giochi che necessitano la presenza di due o più bambini, come ad esempio una palla o delle racchette, può essere utile. Queste situazioni possono essere utili per incoraggiare a fare nuove conoscenze e osservare come queste sfide vengono affrontare.
Come fare, dunque, per incoraggiare i piccoli a socializzare?
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NON FORZARE
E’ importante, però, non forzare le scelte del piccolo, anche (e soprattutto) quando sono dettate da una sua difficoltà a socializzare in vacanza. Se ne può parlare, ma senza farli sentire sbagliati o in difetto. Può essere utile, invece, empatizzare su come si sentono e sulla fatica che si può fare nello stringere nuove relazioni, soprattutto in contesti diversi da quelli quotidiani. Si possono condividere delle strategie, chiedendo al piccolo cosa gli piacerebbe fare e se ha qualche idea su come fare per riuscire a farlo. E’ importante, però, incoraggiare senza forzare. Occorre rispettare i suoi tempi, e come si sente di fronte a queste situazioni.
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NON SOSTITUIRSI A LORO
E’ altresì importante anche prestare attenzione a non sostituirsi a loro. Molte volte, infatti, potrebbe venire la tentazione di trovare noi adulti delle strategie per aiutare i piccoli a socializzare. Questo, però, deve essere valutato molto bene. Prima di tutto occorre considerare l’età del bambino. E’ importante considerare anche che questo potrebbe metterlo sotto pressione e aumentare l’ansia di fronte ai tentativi di socializzazione. Inoltre, in questo modo, i bimbi non imparano le strategie utili per loro per entrare in contatto con i coetanei. Meglio, invece, creare le situazioni che possono favorire la socializzazione.
DIFFICOLTA’ A SOCIALIZZARE: QUANDO ATTIVARSI?
In conclusione, la difficoltà a socializzare in vacanza non è necessariamente spia di un disagio a stringere relazioni. Molto dipende dall’età del bambino, dalle sue inclinazioni e dal suo temperamento. Come detto sopra, può essere utile osservare se questi comportamenti sono usuali o se essi vengono messi in atto solo in certe situazioni. Se ne può parlare, certamente, ma senza far sentire sotto pressione il bambino.
Sicuramente, se questo atteggiamento è molto frequente e riguarda più contesti sociali può essere utile attivarsi per aiutare il piccolo a vivere le relazioni in maniera maggiormente serena e spensierata.
DOTT.SSA ANNABELL SARPATO