La sofferenza dei genitori separati: come gestirla al meglio?

Quando mamma e papà si separano, la vita familiare viene stravolta. Dopo la comunicazione della decisione di separarsi tutto cambia. Ora ci sono due case, abitudini diverse e nuovi ritmi quotidiani. Anche se l’amore dei genitori resta immutato, necessariamente i bimbi si sentono inizialmente stravolti da questi cambiamenti. E ciò vale anche per i genitori. Essi possono sentire venir meno alcune loro certezze e vedono nascere nuove paure e malinconie. La sofferenza dei genitori separati è un aspetto molto importante da tenere in considerazione, anche (ma non solo) perché essa è strettamente collegata al benessere dei bambini.

Spesso, infatti, la sofferenza dei genitori separata viene trascurata, non attribuendole l’importanza che, invece, merita. Perché i figli vivano serenamente questa complessa transizione familiare è importante che i genitori non siano sopraffatti dal loro dolore. Questo non significa essere immuni alle emozioni, anzi. La sofferenza dei genitori separati deve essere espressa, ma gestita in maniera funzionale e trasformata in motore di rinascita, per sé stessi e per i propri bambini.

LA SOFFERENZA DEI GENITORI SEPARATI E I CAMBIAMENTI DI VITA

Dopo la separazione, è difficile abituarsi all’idea che, per alcuni giorni o per un’intera settimana, non si trascorrerà la quotidianità insieme. Sentimenti di tristezza e senso di colpa, all’inizio, sono assolutamente fisiologici. E’ importante, però, non riversare queste angosce sui figli. Essi, infatti, potrebbero assorbire come spugne questi sentimenti. Ne derivano sentimenti come senso di colpa e conflitto di lealtà. Il rischio è quello di dare vita a un circolo vizioso tra i sentimenti del bambino e quelli dei genitori, che, a lungo andare, può rivelarsi deleterio.

La sofferenza dei genitori separati

4 CONSIGLI PRATICI PER GESTIRE LA SOFFERENZA DEI GENITORI SEPARATI

 

  • SICUREZZA. Mamma e papà devono trasmettere ai bimbi il messaggio che, nonostante la separazione, essi saranno sempre i loro genitori. L’amore nei loro confronti, infatti, non cambierà mai. Con la separazione possono cambiare i ritmi della quotidianità e le abitudini di vita, ma mamma e papà ci saranno sempre. E’ importante, per prima cosa, esserne consapevoli come genitori. Spesso, infatti, la sofferenza nasce dalla paura che qualcosa possa cambiare. Se mamma e papà sanno che, nonostante le trasformazioni, il loro ruolo rimane il medesimo, sicuramente sarà più facile trasmettere questo messaggio ai figli. Il ruolo educativo dei genitori separati, infatti, deve rimanere immutato, in quanto essi continueranno a essere per sempre mamma e papà.  Questo pensiero, inoltre, può aiutare i genitori separati a gestire al meglio il senso di colpa che spesso si innesca.

 

  • VICINANZA EMOTIVA. Soprattutto inizialmente, per tutti sarà molto difficile abituarsi ai nuovi ritmi. E’ importante offrire ai propri bimbi uno spazio di parola per esprimere tutto quello che stanno vivendo, aiutandoli a trovare un nome alle emozioni e imparare come gestirle al meglio. I genitori possono aiutare i bimbi facendo da specchio ai loro sentimenti, facendoli sentire compresi e accolti. E’ importante, però, non travolgere i bimbi con i propri sentimenti. Il rischio, infatti, è quello di capovolgere la situazione e costringere i bimbi a non esprimersi per non aumentare le sofferenza del genitore. A volte, per i genitori, trovare uno spazio di parola per elaborare i propri vissuti e riprendere in mano la propria vita può essere utile per evitare di rigettare sui figli il proprio dolore.

 

  • EQUILIBRIO. Anche se la sofferenza dei genitori separati è tanta, è importante non triangolare i bambini dentro dinamiche conflittuali con l’ex coniuge. Sentimenti di sofferenza, rabbia e frustrazione sono normali e fisiologici. Essi non devono essere repressi, ma espressi ed elaborati. I bambini, però, devono rimanerne fuori.

 

Sofferenza separazione

UNO SPAZIO PER ELABORARE LA SOFFERENZA DEI GENITORI SEPARATI

Non è facile capire come comportarsi in un momento così delicato della propria vita. A volte ci si vorrebbe chiudere in casa, spegnere il cervello e non avere contatti con nessuno. Alte volte si vorrebbe parlare, ma si teme il giudizio degli altri. A volte la propria famiglia può essere da sostegno. Può capitare, però, che, più o meno espressamente, essa non approvi la posizione presa. Può capitare, insomma, che ci si sente soli ad affrontare una situazione che sembra insormontabile. Oppure, anche quando è presente un sostegno, si senta la necessità di trovare uno spazio proprio che permetta di aiutare ad elaborare questa situazione e a trovare un nuovo sereno equilibrio.

Se ne si sente la necessità è bene non aver timore a prendersi uno spazio per sé per affrontare questo momento. Anzi, il desiderio di riprendere in mano la propria vita e di ricominciare è il primo passo per trasformare la sofferenza in motore di crescita.

 

DOTT.SSA ANNABELL SARPATO

 

 

 

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