I cambiamenti nella vita dei bambini adottati: come integrare la doppia appartenenza
Nell’adozione, il concetto di cambiamento diventa centrale. Soprattutto nell’adozione internazionale, ma anche il quella nazionale, i bambini e le loro famiglie si trovano ad affrontare moltissimi cambiamenti. In particolare, i cambiamenti nella vita dei bambini adottati sono tantissimi e il ruolo della famiglia è quello di aiutarli a vivere al meglio questi passaggi.
I CAMBIAMENTI NELLA VITA DEI BAMBINI ADOTTATI
Quando trovano una famiglia pronti ad accoglierli e ad amarli, i bimbi adottati si trovano ad affrontare un grande cambiamento. Nell’adozione internazionale, ma anche in quella nazionale, cambia il contesto di vita e mutano le abitudini, le tradizioni, la cultura. I piccoli possono passare da zone del mondo molto diverse tra loro, con profumi, sapori e colori molto diversi. Cambiano le case, cambiano i costumi, cambia addirittura l’aria che respirano. Spesso, ad esempio, ci si focalizza sul cambiamento della lingua, ma non viene considerato che non è solo quella a fare la differenza. Muta completamente anche il linguaggio non verbale, il modo di esprimere le emozioni e come gestirle all’interno dei rapporti umani. Insomma, un gran bel cambiamento.
I bambini adottati, inoltre, portano con sé il proprio bagaglio di esperienza, non sempre positiva, anzi. I bimbi ritenuti adottabili hanno alle spalle storie spesso terribili e di grande sofferenza. Anche se il cambiamento è sicuramente in un’ottica di crescita e benessere, non è sempre facile per i piccoli elaborare i propri vissuti e esserne immediatamente rassicurati. Il cambiamento, dunque, è sempre un momento di passaggio importante, che elicita sentimenti di paura e confusione.
I CAMBIAMENTI NELLA VITA DEI BAMBINI ADOTTATI: IL RUOLO DEI GENITORI ADOTTIVI
La coppia genitoriale, dunque, si trova ad assumere un ruolo molto importante. Essa deve accompagnare il piccolo durante questo percorso, aiutandolo e aiutandosi a trovare un equilibrio tra la propria storia di origine e il nuovo libro da scrivere insieme.
Ci si muove, quindi, tra due poli opposti. Da una parte il rifiuto della diversità, per cui si considera l’altro uguale a sé, e dall’altra l’insistenza della diversità, per cui tutto ciò che crea difficoltà viene reificato all’origine adottiva. L’obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra queste due posizioni. Si tratta di un equilibrio che deve essere costruito ogni giorno e riassestato continuamente alla luce dei momenti di sviluppo. Non è mai raggiunto una volta per tutte. Esso deve continuamente co-costruito da genitori e figli.
Proprio per questo diventa molto importante, anche a livello simbolico, conoscere il bambino nella sua Terra d’origine. In questo modo i genitori adottivi iniziano a conoscere la realtà quotidiana e ad accettare che il bambino, per quanto sia piccolo, porta con sé una storia. Dall’altra parte, il bambino sente meno la rottura con il passato e ne viene rassicurato. L’esperienza condivisa, inoltre, aiuta la vicinanza emotiva e a gettare le basi per scrivere la propria storia insieme.
EDUCARE ALA DIVERSITA’ PER VIVERE MEGLIO I CAMBIAMENTI NELLA VITA DEI BAMBINI ADOTTATI
L’obiettivo, dunque, è quello di educare alla diversità, in modo che non diventi disuguaglianza. Essa, infatti, deve essere valorizzata e trasformata in una risorsa per la famiglia e per la società. Occorre prendersi cura della differenza, accettando e valorizzando la cultura di origine, integrandola con la nuova appartenenza.
E’ importante vivere la differenza in senso positivo, come arricchimento e crescita, senza negarla, ma allo stesso tempo senza esasperarla. E’ un lavoro complesso, per il bimbo e per i genitori, di continuo riassestamento di un equilibrio che serve per la costruzione del sè nella propria identità.
In questo complesso equilibrio, la scuola può assumere un ruolo molto importante supportando la famiglia e il bambino in questo percorso.