Nella casa della mamma e nella casa di papà: come vivere bene la separazione
Il tema delle due case è un nodo complesso della separazione. Quando mamma e papà si separano, necessariamente avranno luogo dei cambiamenti concreti nella quotidianità di tutta la famiglia, compresa la presenza di due abitazioni distinte. E’ importante aiutare i bambini a vivere bene nella casa della mamma e nella casa di papà, perché questi saranno i due nidi in cui il piccolo si troverà a vivere.
I bambini hanno un buono spirito di adattamento. Compresa la situazione, infatti, spesso non avranno problemi a spostarsi da una casa all’altra con il proprio borsone, la cartella e tutti gli affetti personali. Inizialmente, però, i continui spostamenti da una casa all’altra possono rivelarsi particolarmente complessi. Inoltre, soprattutto in alcuni momenti di stress, possono riacutizzarsi sentimenti di fastidio e insofferenza a migrare un po’ nella casa della mamma e nella casa di papà.
COME FARE PER AIUTARE I BAMBINI A VIVERE BENE NELLA CASA DELLA MAMMA E NELLA CASA DI PAPÀ
- CONCRETEZZA. Quando si comunica la separazione, è importante spiegare concretamente cosa succederà, evitando il creare fantasie o false credenze che possono esasperare le ansie e le paure dei bambini. Dire che ora la mamma e il papà vivranno in due case separate, per quanto può essere doloroso, è la verità ed è quello a cui il bimbo si deve preparare. Vivere bene nella casa della mamma e nella casa di papà parte anche dalla concretezza con cui si anticipa ai bambini quello che accadrà dopo la decisione che i genitori hanno preso.
- COINVOLGIMENTO. Spesso succede che il bimbo rimanga a vivere nella sua casa di origine con la mamma. Il papà, invece, deve trovare un’altra sistemazione. Continuare a vivere nell’ambiente dove è cresciuto è sicuramente una risorsa per il bambino, che non deve stravolgere ulteriormente il suo ambiente. Però, da ora, avrà anche un altro nido in cui vivere: la casa dove andrà l’altro genitore. E’ importante coinvolgere il bambino nelle piccole scelte quotidiane, in modo che non si ritrovi spettatore passivo di una situazione che già si sente di subire. Scegliere insieme il colore della propria stanzetta, potervi portare i propri giochi preferiti o comprare insieme i quadretti da appendere in cucina sono piccoli gesti banali, ma che permettono al piccolo di sentirsi partecipe nel cambiamento e vivere bene nella casa della mamma e nella casa di papà. Altre volte, invece, un genitore è costretto a tornare a vivere con i propri genitori, i nonni del piccolo. In questo caso, dunque, è più difficile partecipare alla costruzione di un nuovo spazio. Allo stesso tempo, però, è importante rendere il bimbo partecipe di questo cambiamento, anche con piccole scelte condivise.
VIVERE BENE NELLA CASA DELLA MAMMA E NELLA CASA DI PAPÀ COME IN UN UNICO GRANDE ABBRACCIO
Vivere bene nella casa della mamma e nella casa di papà non sempre è facile. Succede spesso, infatti, che il bambino lamenti la mancanza della mamma quando va a dormire dal papà, e che, invece, abbia voglia di stare con il papà quando è a casa della mamma. Come fare? Prima di addormentarsi è il momento dove si è più vulnerabili, dove le difese si abbassano e le paure e i pensieri tristi emergono in maniera irrazionale. Parlare della malinconia dell’altro genitore è molto importante per i bambini, che imparano a sentirsi liberi di esprimere le proprie emozioni. Un consiglio utile può essere quello di avere con sé un piccolo oggetto che ci ricorda il genitore, un loro regalino o una fotografia, da tenere vicino prima della nanna.
Non è facile, per la mamma e per il papà, accogliere la tristezza e la rabbia del piccolo di fronte alla mancanza dell’altro genitore. Spesso ci si sente in colpa, tristi e arrabbiati per la situazione. E’ importante, però, che i propri sentimenti non vengano riversati sul piccolo. Il rischio, infatti, potrebbe essere quello di travolgere il bimbo in un terribile conflitto di lealtà. E’ naturale sentirsi devastati e travolti da quello che sta succedendo. Non è possibile (e non va nemmeno bene) essere asettici e mostrarsi impassibili di fronte alla separazione. I bambini non devono pensare che mamma e papà non abbiano emozioni. Il più grande insegnamento che essi possono dare, invece, è che queste emozioni si possono (e si devono) ascoltare e gestire.
PER VIVERE BENE NELLA CASA DELLA MAMMA E NELLA CASA DI PAPÀ OCCORRE DARE E DARSI TEMPO
Sembra scontato dirlo, ma ci vuole tempo. Abituarsi alle nuove abitudini e ai nuovi ritmi necessita di un periodo di assestamento. E’ normale sentirsi confusi, stanchi e arrabbiati. Questo vale sia per i grandi che per i piccini. Lasciare al bambino il tempo necessario per abituarsi alle nuove routine quotidiane è importante. E, se mostra insofferenza, tristezza o rabbia, è fondamentale accogliere le emozioni del piccolo. E’ fondamentale spiegare loro che è del tutto normale sentirsi in questa maniera. Capita anche agli adulti e, anzi, è bene esprimere queste emozioni. Si possono trovare insieme dei trucchetti per gestire al meglio questi sentimenti spesso esplosivi. In questo modo la separazione, seppur dolorosa, può essere gestita al meglio.
C’è una frase molto bella di un libro che mi capita spesso di leggere con i bimbi. Recita “Sono stanco di avere due di tutto, due spazzolini, due pigiami,…vorrei un solo unico grande abbraccio, con me nel mezzo“. Anche se questo fisicamente non è più possibile, non è detto che il bambino non debba più provare questa sensazione, anzi. Ora che mamma e papà non litigano più e sono più sereni, è più facile trasmettere tutto l’affetto ai figli, facendoli sentire accolti e amati. L’abbraccio a cui si fa riferimento è proprio questo. Il bambino, infatti, deve sentire la presenza della mamma e del papà che, anche se non più coppia, continuano ad amarlo e a fare i genitori insieme.
NELLA CASA DELLA MAMMA E NELLA CASA DI PAPÀ: QUANDO PUO’ ESSERE UTILE UN AIUTO?
Affrontare la separazione è molto complesso, sia per un adulto che per un bambino. A volte, il supporto di un professionista può essere uno strumento utile per affrontare questo momento che, inevitabilmente, porta con sé sofferenza e dolore. Esistono diversi tipi di spazio, sia per i bambini che per i genitori, a seconda del bisogno che la famiglia esprime.
Per i bambini può essere utile offrire uno spazio dove mettere parola su ciò che sta succedendo, sulle emozioni provate e sulla fatica che si prova nell’affrontare un momento così complesso. Può trattarsi di un lavoro individuale, in cui il bimbo ha modo di portare ed elaborare ciò che sta vivendo. Un altro intervento molto utile sono i Gruppi di Parola per figli di Genitori Separati, una forma di intervento di gruppo per i bimbi che stanno affrontando questa complessa transizione familiare.