Diagnosi e Potenziamento nei Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Spesso i genitori vengono da me per parlare dell’andamento scolastico del proprio bimbo. Quando la lettura è un po’ più lenta dei compagni, la scrittura è poco comprensibile, lenta e faticosa, e i tempi di studio sono molto lunghi, spesso mamma e papà mi chiedono di aiutarli a capire cosa sta succedendo.
A volte essi stessi si accorgono di una difficoltà, oppure sono gli insegnanti che evidenziano un rallentamento negli apprendimenti, sollecitando la famiglia a fare un approfondimento.
Solitamente, quello che spiego ai genitori è che possiamo fare una valutazione degli apprendimenti, per valutare quelle che sono le aree dove il bambino ha buone capacità e quelle che, invece, sono da potenziare. La valutazione degli apprendimenti permette, infatti, di fare una fotografia delle abilità del bimbo, fornendo il punto di partenza da cui iniziare.
Valutazione e/o Diagnosi?
La valutazione, dunque, non necessariamente porta a una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, ma permette di capire le difficoltà del bimbo e orienta su come muoversi. Dietro a difficoltà scolastiche possono esserci numerose cause e l’obiettivo di una valutazione è proprio quello di andare a identificarle. Può trattarsi, infatti, di una difficoltà nella memoria di lavoro, di un metodo di studio errato o di una forte ansia che influenza il modo con cui il bimbo affronta la scuola.
A volte, invece, la valutazione fa emergere la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento e, dunque, può essere fatta una diagnosi.
La scelta di fare una valutazione degli apprendimenti, duqnue, può rivelarsi molto utile: al di là di un’eventuale diagnosi, una valutazione ci permette di capire quali sono i punti forza del bimbo e quelli in cui fatica maggiormente, per capire come far fronte a queste difficoltà.
Quando si può parlare di Disturbi Specifici dell'Apprendimento?
Per parlare di Disturbo Specifico dell’Apprendimento è necessario che il bambino abbia già avviato il processo di insegnamento delle abilità di scrittura, lettura e calcolo. La diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, dunque, può essere effettuata solo a partire dalla fine della seconda classe della scuola primaria e, nello specifico per la discalculia, dalla fine della classe terza.
È possibile, però, che alcuni indicatori emergano anche prima: ad esempio, durante la scuola materna, con le attività sullo sviluppo dei prerequisiti della scrittura, possono presentarsi delle difficoltà o dei rallentamenti nell’acquisizione. È importante, laddove se ne ravvisi la necessità, andare a lavorare sulle aree deficitarie, per muoversi in ottica preventiva e di potenziamento delle aree di rischio.
Quando NON si può parlare di Disturbo specifico dell'apprendimento
Soprattutto quest’ultimo punto merita un’attenzione particolare: spesso non si considera l’influenza che l’emotività agisce nella vita di un bambino e, quindi, anche sui suoi apprendimenti.
Esiste un livello di ansia che impedisce al bambino di affrontare i compiti richiesti? È possibile riscontrare qualche fattore ambientale, come la nascita di un fratellino o la separazione dei genitori, che influenzi il rendimento scolastico del piccolo? È importante, dunque, considerare sempre il bambino nella sua complessità, non riducendolo esclusivamente al risultato di un test.
Come avviene la Valutazione degli Apprendimenti
La valutazione degli apprendimenti richiede la somministrazione di diversi test specifici. Dopo aver parlato con mamma e papà, incontro i bambini per la somministrazione dei test. Il primo test utilizzato è quello della Wisc IV, che permette di indagare la sfera cognitiva. Al di là del singolo punteggio ottenuto, il test permette di fare una panoramica sui punti di forza del bambino e sulle eventuali difficoltà, e questo è molto importante come punto di partenza.
La seconda parte dei test somministrati, invece, sono specifici sulla dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. A seconda dei risultati ottenuti, inoltre, possono essere effettuati degli approfondimenti ulteriori.
Durante una valutazione degli apprendimenti, è importante inserire i risultati ottenuti all’interno di una visione globale del bambino, tenendo conto della sua complessità e unicità. Nel mio lavoro diventa fondamentale evidenziare i punti di forza e di debolezza, mirando a potenziare questi ultimi per aiutare i bambini a trovare strategie utili per affrontare la scuola e i compiti richiesti in maniera corretta e positiva.
E Dopo la Diagnosi: il Potenziamento
Una volta accertata la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento occorre muoversi per aiutare il bambino a far fronte in maniera costruttiva alle difficoltà riscontrate.
La diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, infatti, è il punto di partenza per un percorso atto a lavorare sul potenziamento delle aree deficitarie. I percorsi che propongo si prefiggono obiettivi chiari e definiti, attraverso una continua ridefinizione con la famiglia e la scuola.
Lavoro sull’automatizzazione dei processi di apprendimento, ma anche sulla costruzione di strategie ad hoc per aiutare i bambini a muoversi nello studio.
Un elemento predittivo di bontà dell’intervento è sicuramente la precocità, che garantisce una maggiore possibilità di sviluppare e potenziare strategie adeguate.